Capodanno: piccole leggende poco conosciute.

30.12.2021

Tantissimi sono gli articoli e i testi dedicati alla storia, alle leggende e alle tradizioni ricorrenti durante la notte di Capodanno. Tuttavia esistono anche leggende e favole poco conosciute, che di tanto in tanto è piacevole rispolverare.

Pensiamo ad esempio alla tradizione di baciarsi sotto il vischio, fra le tantissime leggende legate a questo rituale, ve n'è una che viene citata pochissime volte e riguarda un'antica favola celtica, che narra di un troll particolarmente vivace, che si introduceva durante l'ultima notte dell'anno nelle case a baciare tutte le donne addormentate. In una delle sue "visite", baciò la moglie di un mago, che lo imprigionò tra le bacche di un ramoscello di vischio e che per ripicca appese davanti alla sua porta, invitando tutte le coppie del paese a baciarsi.

Un'altra leggenda tutta italiana invece racconta che, nella notte di San Silvestro, a Pettorano sul Gizio (Abruzzo) accadevano eventi misteriosi. In particolare pare che il 31 dicembre le acque del Gizio arrestavano il loro corso e diventavano d'oro. Una donna, che ignorava la magica trasformazione, si trovò ad attingere dal fiume proprio in quel momento e riportò a casa una conca piena d'oro. Tuttavia non è l'unico evento misterioso del borgo abruzzese. In una grotta della Valle di Frevana, Santa Margherita, patrona del paese e delle acque del Gizio, alla mezzanotte del 31 dicembre assume le sembianze di una bellissima fanciulla e si rende visibile solo a chi abbia tanto coraggio da recarsi fino alla grotta. Ecco che, per queste ragioni, durante le feste di fine d'anno, il paese si veste di luci dorate, illuminando poeticamente il suo prezioso corso d'acqua.

Raramente però durante i preparativi per la notte di San Silvestro il nostro pensiero va a Silvestro I, trentatreesimo Papa della Chiesa cattolica, morto proprio il 31 dicembre 335. Si dice sia stato suo il merito della conversione dell'Imperatore Costantino il Grande, che riconobbe il Cristianesimo come religione e contribuì largamente alla sua diffusione. Per le sue virtù e le sue straordinarie capacità a Silvestro venne dedicata la festa del 31 dicembre ad appena un anno dalla sua morte. San Silvestro è però ricordato soprattutto per la leggenda altamente simbolica che lega la sua mistica figura alla sconfitta di due terribili draghi. La storia vuole che Silvestro abbia catturato un pericoloso drago che dimorava sul Palatino senza nessun'arma, usando soltanto un crocifisso. Il papa riuscì a liberare il territorio dal drago, che sarebbe poi stato ucciso e sepolto a Roma. Già in precedenza tuttavia Silvestro aveva combattuto con successo contro un drago nel villaggio di Poggio Catino. In questo borgo del Lazio un pericoloso drago terrorizzava tutta la popolazione e così venne chiesto l'aiuto del pontefice, che viveva in meditazione sul monte Soratte, situato quasi di fronte a Poggio Catino appunto. Dopo aver percorso una lunga scala composta da 365 gradini, tanti quanti i giorni dell'anno, Silvestro combatté e uccise anche quel drago.

Sì, lo so la storia, quella vera, ci racconta della derivazione dei nostri festeggiamenti per il Capodanno dall'epoca romana: questo giorno era dedicato ai festeggiamenti in onore del padre degli dei Giano bifronte (da cui anche l'etimologia della parola gennaio), che poteva, avendo appunto due facce, guardare sia al passato (indietro), che al futuro (avanti).

Successivamente Capodanno divenne, per la cristianità, una festa liturgica e religiosa, indicando il giorno della circoncisione di Gesù.

A tutti noi però solitamente piace festeggiare la trecento sessantacinquesima mezzanotte dell'anno in convivialità, con amici e parenti, facendo brindisi e utilizzando in modo ormai automatico e giocoso piccole, ma antichissime tradizioni scaramantiche, per così dire, senza troppo pensarci su. Ecco, inauguriamo questa volta il 2022, riportando per qualche attimo il nostro pensiero alle magiche leggende che vi ho raccontato in questo breve articolo.

Vi lascio infine con il mio personale augurio: che questo nuovo anno possa far riscoprire in tutti noi un rinnovato sentimento di unità e inclusività umana vera e sincera.

Buon anno a tutti!

Barbara Simona Gottardi 

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