Per voce tua di Daniela Montanari

"In un mondo che ci vuole
tutti quanti, uomini e donne, prestanti, allegri, disponibili, forti, gentili,
decisi instancabili, ricchi, eleganti, energici, di fronte ai nostri figli, o
meglio al pensiero che ci nascano dei figli, abbiamo solo paura. Paura di non
essere all'altezza, paura di non piacere più, paura di non avere denaro a
sufficienza, paura di non trovare più un lavoro, paura di non avere più tempo
per noi, di non avere più tempo per riconoscerci un'identità, paura di
diventare delle balene capaci solo a sfornare figli, paura del mondo in cui
dovranno crescere, paura di non saper trasmettere loro la capacità di
difendersi, paura di amarli troppo, paura che non sia il momento, paura che non
sarà mai il momento, paura di scivolare alla prima occasione, paura di
diventare schiavi dei figli, paura di morire, paura di non essere amati, paura
di essere abbandonate, paura di ammalarsi, paura".
(Daniela Montanari)
E' questo forse il brano che meglio riassume il sentimento e la storia che formano questo testo: Per voce tua. Ultima fatica di Daniela Montanari, scrittrice bolognese, vincitrice di ben otto premi letterari, fra il 2007 ed oggi.
Il libro racconta, con stile semplice, immediato e scorrevole, ma niente affatto leggero, la storia di Anna, mamma separata, attenta ed orgogliosa, tormentata da un grande neo che incombe sulla sua coscienza: a 24 anni ha abortito. Anna attraversa varie fasi di elaborazione di questo dolore e cerca rifugio nell'amicizia, nella meditazione, in una vita sociale e lavorativa impegnata, nella religione, nella psicologia, ma niente, quel nodo non si scioglie, rimane lì, in fondo al suo cuore e alla sua anima, anche quando fa appello a tutta la sua sfrontatezza e ne parla.
Probabilmente il punto non è solo parlarne, ma parlarne con chi ci procura amore e felicità, perché è in grado di ascoltare e accoglierci senza giudicare, perché in qualche modo è proprio questo che teme maggiormente Anna, è proprio questo la rende incapace di perdonarsi: la paura di essere giudicata da chi non è in grado di scindere il sentimento di una madre, anche se non completamente finita dalla nascita di una nuova vita, dall'atto di abortire in se stesso.
La vita di Anna va avanti comunque e a poco a poco si riempie, anche se lei non riesce a sentirsi mai veramente completa. Un giorno però Anna sente che la sua voce le dà qualche problema. Sembra quasi che quel nodo che le è rimasto emotivamente in gola per così tanti anni, si sia concretizzato, sia divenuto reale ed abbia bisogno di uscire: è così che Anna trova finalmente il coraggio di confessarsi al mondo, perché "La verità è l'unica libertà possibile. Ed è solo così che si smette di giudicare". (Daniela Montanari)
Un testo dedicato alle donne che si infliggono punizioni silenziose e si affliggono con intimi tormenti, per paura del giudizio altrui, ma soprattutto per una particolare difficoltà a perdonare se stesse, specialmente quando si tratta di figli, in virtù di una società ancora intrisa di ricordi ancestrali, così come il nostro stesso considerarci donne incomplete qualora non si riesca ad essere madri.
Un tema intimo e scottante insomma, benché da sempre ampiamente dibattuto, ma sul quale c'è continuamente bisogno di punti di vista differenti. Per voce tua è uno di questi punti di vista. E' la voce di una donna, quella di un bimbo non nato che parla dentro quella donna, attraverso il corpo di lei con tutta la sua forza; è la voce delle donne che chiedono di ascoltare il loro tormento, le loro grida sommesse; è una delle mille voci della storia delle conquiste non solo femminili, ma umane; è la voce della soddisfazione di chi finalmente ce l'ha fatta.
La società cambia, si evolve e sarà sempre più aperta e pronta a rivedere le regole sulle quali si è basata per secoli.
Ecco quindi l'importante e fondamentale messaggio che l'autrice desidera far passare attraverso questo intenso romanzo: "Se ognuna delle donne che ha abortito, leggesse un libro in cui sia scritta così tante volte la parola aborto con tutte le declinazioni, alla fine diventerebbe accettabile. Normale". (Daniela Montanari)
Barbara Simona Gottardi